La forza incontenibile e indistruttibile dell’Amore percorre l’universo
e lo risveglia continuamente alla vita;
nulla può ostacolarne la corsa, nulla può estinguerla:
è fiamma divina
(Anna Maria Cànopi)
Pochi giorni ancora e inizierà la kermesse televisiva e mediatica globale, che ci ricorderà del primo anniversario di un conflitto in seno all’Europa. Siamo solo (ed ancora purtroppo) al primo anno di una guerra che durerà ancora per molto.
Dal libro consigliato dalle sentinelle:
'Trame di guerra e intrecci di pace, il presente tra pandemia e deglobalizzazione'
di Mario Giro
Pag. 44 Un conflitto nel cuore d’Europa che duri dieci anni è per Washington un rischio accettabile; non per gli europei. L’interesse dell’Europa è che Putin fermi la guerra e che si costruisca un accordo di sicurezza e cooperazione sul continente. È dunque necessario discutere da subito in che modo uscire dal conflitto mediante una forte iniziativa politica europea che fermi Putin e arresti la deriva verso una guerra senza limiti.
Il libro di Mario Giro espone con chiarezza e lucidità quali siano, nonostante le apparenze, i pericoli e le responsabilità di questa “inaudita guerra”, che non sono solo di una parte dei contendenti. Quali le conseguenze a lungo raggio, i motivi di un conflitto che si poteva evitare, il perché nessuna diplomazia apparentemente si sia ancora messa in moto per risolvere il conflitto che porterà danni all’interno dell’Europa stessa. ‘Se Atene piange, Sparta non ride’, si dirà in futuro su questa situazione. Il rischio più grande sarà non avere purtroppo vincitori tra i confini del continente euroasiatico. Che poi parlare di confini ormai è del tutto improprio. Il recente terribile terremoto in territorio turco-siriano dovrebbe metterci in guardia, perché ha dimostrato che per i drammi umanitari non c’è alcun confine geografico. Forse è una dura lezione ma dovremmo capire l’inutilità del nostro continuare ed insistere a demarcare i confini alla vecchia maniera, i territori stanno diventando fluidi come le società odierne teorizzate dal sociologo Zygmunt Bauman, ed esse in futuro apparterranno a tutti i popoli della terra. Se guardiamo bene è già in atto e lo dimostra il grande esodo di massa a pezzi e globalizzato. Questa trasformazione potrà forse non piacere ma potrebbe essere una nuova possibilità di crescita umanitaria per intrecciare popoli e culture in maniera pacifica e con un attenta sinergia.
Se l’inizio della guerra è dovuto alla responsabilità di una parte dei contendenti nel conflitto, l’altra parte sta facendo di tutto per innescare una Escalation. Come se fosse il gioco, il Super-Mario vuole sempre più risorse (ben concesse) per raggiungere una situazione che rasenti una situazione simile a “Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba”, noto più semplicemente anche come Il dottor Stranamore, un film del 1964 diretto da Stanley Kubrick.
Consigliamo a tutti i Re di questa terra la visione e la comprensione di quel film, educativo dal punto di vista di una prospettiva distruttiva ed economica che risulterebbe fallimentare (non ci sarebbe più nulla da costruire).
Nonostante le apparenze, un altro elemento non è stato considerato dagli ‘esperti ‘ di strategie militari, che probabilmente gli storici spirituali del futuro troveranno come dato storico verificabile. In atto non c’è solo un conflitto determinato da motivazioni geopolitiche circoscritte. Qualcosa di decisamente più importante e vitale è in gioco.
Si tratta del primo conflitto (e forse potrebbe essere l’ultimo) inferto contro la cristianità europea.
Inaugurato con l’attacco frontale contro Joseph Ratzinger (Benedictus PP. XVI), l’Alfiere si dovette sacrificare per difendere la Regina. Proseguito negli ultimi anni inculcando l’idea che fosse più importante salvare la propria vita mortale piuttosto che quella immortale;
sostituendo i simboli essenziali del cristianesimo, l’acqua santa inutile o addirittura dannosa rispetto al gel sanificatore (e non santificatore) e i modelli di aggregazione, non più comunità ma entità parcellizzate e virtuali.
Siamo ora alla terza tappa, far emergere l’odio tra quei popoli che hanno costituito la base ideologica e spirituale di un’unione europea post-bellica, che lentamente si stava consolidando, portatori di quella duratura pace avvenuta dopo due terribili conflitti mondiali.
Torniamo all’interessante libro che ci parla anche della situazione difficile in cui versa l’agricoltura, dei problemi della carestia che stanno manifestandosi a livello globale e dei rischi totalitari e mondiali di questo conflitto che si prospetta in linea temporale a medio e lungo termine.
All’inizio abbiamo detto solo e ancora al primo anno di questo conflitto, perché sembrerebbe che l’intenzione dei contendenti e di sfiancare l’avversario e come afferma Mario Giro:
Fino ai primi due mesi si parlava della legittima difesa della resistenza ucraina. Poi quest’ultima è divenuta lo strumento per una cosa più grande, un altro tipo di guerra senza limiti, in cui la pace si ottiene soltanto con la sconfitta definitiva di uno dei due protagonisti. Tale programma ha trasformato gli ucraini in oggetto e non più in soggetto della contesa. La reciproca demonizzazione del nemico sta portando il conflitto a un livello di non ritorno.
Poco importano le sofferenze dei popoli e tutte le situazioni che trascineranno il mondo intero in una catastrofe umanitaria di proporzioni bibliche. La ‘Vittoria definitiva’ prevarrà su ogni altra considerazione umanitaria, sociale ed economica.
Ma quale potrebbe essere lo spiraglio per poter uscirne fuori in poco tempo?
Andrea Riccardi storico e fondatore della comunità di Sant’Egidio intervistato per la rubrica ‘Tg1 Dialogo’ (dal minuto 05') https://www.rainews.it/rubriche/tg1dialogo chiede a gran voce di ricostruire la casa della Pace.
Quello che è il dramma nel dramma è che non c’è preoccupazione per ricostruire la casa della pace.
La parola Pace è espunta dal nostro vocabolario ma non dalle attese della gente.
Alla domanda del giornalista su come è possibile aprire un negoziato di pace sull’Ucraina? Riccardi ha risposto che: 'Bisogna che gli attori statali quali L’Europa, la Russia, l’Ucraina, la Cina e gli Stati Uniti in qualche modo convergano, non so com’è sia possibile ma più che possibile è diventato urgente. Non dobbiamo rassegnarci e chiuderci nel pessimismo'.
Non chiuderci nel pessimismo ma soprattutto scandalizziamoci davanti al riarmo.
Sempre dal libro di Mario Giro:
Papa Francesco si scandalizza giustamente del riarmo che crea le condizioni basilari per ogni guerra. Per il Papa ogni guerra è sacrilega, contraria alla sacralità della vita umana.
È la guerra il vero nemico: rappresenta la follia del male che va arrestato al più presto.
Più il conflitto dura e più si pongono le condizioni per quello successivo, cioè del ciclo infinito delle vendette.
L’invito dell’autore del libro è poi di importanza vitale:
È tempo di tornare alla ragionevolezza del never again del secondo dopo guerra
e ricominciare a disarmarsi a vicenda.
Opera dell’artista Aldo Specchiarello
L’umano nell’uomo ha continuato ad esistere
su tutte le croci a cui l’hanno inchiodato
e in tutte le prigioni in cui lo torturavano.
Vassily Grossman, La Madonna Sistina
Lo capiranno i Re della terra
‘È in arrivo l’ora in cui saranno tolti i chiodi a questa umanità,
ed essa ritornerà a volare negli alti spazi celesti’.
Il libro di Mario Giro,
Trame di guerra e intrecci di pace, il presente tra pandemia e deglobalizzazione
2022, Edizioni SEB27
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