… prese la parola Cebete e disse:
“Socrate, mi pare che di tutto il resto hai detto bene;
però sull’anima, la gente è molto incredula,
e teme che essa, non appena si allontani dal corpo,
non esista più in nessun luogo…
Fedone (Platone)
Per gli Egizi il gatto, compreso quello nero, era un animale sacro e chi ne uccideva uno rischiava la pena di morte. Riflettiamo su questa immagine, che...
Foto di Laura Specchiarello https://www.lsrivieraphotography.com/
Beato l’uomo che mi ascolta
e veglia ogni giorno alla mia porta,
e aspetta all’ingresso della mia casa.
(Dal libro della Sapienza)
credo sarebbe piaciuta molto a Riccardo, amante e rispettoso di tutti gli animali ma soprattutto dei gatti.
Rileggendo il nostro post
possiamo dire che Riccardo (come tutti noi) simbolicamente era composto da questi ‘tre esseri’:
davanti in ‘primo piano’ la nostra attenzione è attirata dal primo gatto (il corpo) il randagio, il più instabile, che prima o poi abbandona la casa del padrone per non fare più ritorno,
il secondo (l’anima) è il gatto mediatore, che di tanto in tanto girovaga per altri luoghi in cerca di nuove esperienze, confrontandosi con altre anime. Egli ritornerà prima o poi in compagnia di un nuovo gatto, simile come caratteristiche al primo, accolto...
dal terzo gatto (lo spirito) il più stabile, il più sornione (dal dizionario: sornione si dice di colui che, sotto la maschera di una placida o bonaria indifferenza, nasconde un’astuzia vigile e sottile). Lontano dal nostro sguardo moderno incapaci di percepirlo, a ben guardare è chiaro e limpido come la purezza. Egli è il fedele...
Eccolo là, dove potremmo ritrovare ora Riccardo, quello che più lo rappresenta, 'vivo' anche nei nostri ricordi e percezioni. Ma questo è valido per ogni nostro caro ormai scomparso. Egli è ora questa entità, vigile sulla sua soglia di casa, fedele al suo status in attesa di ricomporre la tri-articolazione del suo essere umano.
Se una persona non si trasforma in amore,
muore.
(S. Charbell)
Già duemila anni fa ‘tre uomini’ (Simone detto Pietro, Giacomo e Giovanni) si chiedevano che cosa volesse dire ‘risorgere dai morti’ (Mc 9,2 10).
L’occasione perduta: dal 2020 al 2022 qualcuno poteva rilanciare questo argomento, il senso della morte legato al senso della vita, sembra però che dopo duemila anni non si ha più nulla da dire su questo tema, che errore! Molte genti, sempre più spesso, vanno alla ricerca di una qualche ‘spiritualità’ che mal si identifica con il vero senso della sua essenza.
Se le cellule del nostro corpo sono immortali →
https://giornalismolibero.com/morte-ma-se-le-cellule-sono-immortali-perche-moriamo/ tanto più lo sarà il nostro spirito, ‘creatore’ di queste cellule…
In un nostro post precedente dal titolo significativo ‘il senso della vita e della morte forse per sempre perduti’ https://www.lesentinelle.info/post/pandemia-il-senso-della-vita-e-il-senso-della-morte-forse-per-sempre-perduti-1 lamentavamo la perdita di senso del nostro principale elemento costituzionale, che è lo Spirito, in quanto anche se invisibile:
Lo Spirito è eterno
Lo Spirito è divino
Lo spirito è universale,
anche se nascosto e ignorato dai più…
Citando ancora San Charbell potremmo dire:
Pregate per i vivi, perché la maggior parte dei vivi sono morti e i morti sono vivi.
Ritornando all’esempio lasciatoci da Riccardo...
Riccardo Laganà al centro della foto, accanto alla giornalista Milena Gabanelli
possiamo dire che se nella propria vita carnale l’essere terreno semina amore, la sua coscienza resterà viva e pronta ad essere, in qualche modo, a fianco dei propri cari.
Questo amore rinforzato dalla coscienza, non potrà far altro che produrre dall’altra parte un tesoro spirituale e una rendita supplementare nella vita che verrà.
Con una coscienza limpida l’eterno ‘Indignato’ ha sempre cercato il senso della giustizia e di amore, radunando quanti avevano lo stesso anelito. Conoscenti o amici? Si è fatto ben volere da molti…ma non da tutti (quelli che hanno meritato la sua indignazione).
Riportiamo il post su Facebook di Marco Padula datato fine agosto del 2023, per evidenziare l’immensa semina e lavoro operato da Riccardo
Sai Ric in queste tre settimane il dolore si sta trasformando in gratitudine, grande, enorme, immensa gratitudine per aver avuto la fortuna di averti come amico prima ancora che collega. Ricordi quando ci siamo conosciuti?? a cena da Dino e Tony, tu vegano nel regno dell’Amatriciana, della Carbonara, della Trippa e delle Polpette, ma tu eri buono e tollerante, non imponevi agli altri la tua scelta fra l’altro dettata dal tuo grande amore per gli animali, amore secondo solo all’amore per la tua famiglia.
Concludeva poi affermando:
...non finirò mai di ringraziarti amico mio, anima pura e gentile e vedrai che un giorno ci ritroveremo, a presto.
Ci si rivedrà caro Riccardo, perché la tua indignazione e il tuo esempio sono stati solo l’inizio di un cambiamento. La ricerca della ‘Verità’ spirituale è appena al suo esordio.
Hai fatto un buon lavoro ma la tua missione non si può esaurire in una vita sola…
Da cosa lo capiamo? Hai scelto una data significativa per andartene: i giorni delle ‘Perseidi’. Come loro hai brillato per poco tempo lasciandoti dietro una scia luminosa, sappiamo che le ‘Perseidi’ tornano ciclicamente, potrebbe essere questo il segno che ci volevi comunicare?
Il tuo gatto sornione si può ritenere soddisfatto?
… ci sarebbe grande e bella speranza, Socrate,
che le cose che tu dici siano vere.
Ma questo richiede una giustificazione e una prova non piccola:
ossia che, una volta che l’uomo sia morto,
la sua anima continui a esistere
e che mantenga un potere e un’intelligenza.
Fedone (Platone)
Per averci fatto riscoprire il senso della vita e il senso della morte un ringraziamento ‘vivo’ va a Riccardo. Senza dimenticare in modo speciale i suoi genitori, Angelo e Franca e la sorella Valentina. Dialogando con loro ho potuto constatare che la sua presenza spirituale è ancora ‘viva’. Naturalmente mi unisco al senso di gratitudine di Marco Padula e a quanti ne hanno apprezzato il suo candido amore per ogni essere vivente.
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