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Francesco il saraceno

PANDEMIA: il senso della vita e il senso della morte (forse per sempre perduti?) 1

Meglio vale godersi una rosa che esaminarne la radice al microscopio.”

OSCAR WILDE








Vaiolo delle scimmie, peste suina, varianti dall’αlfa all’Ω. Sempre novità e nuovi pericoli ci attendono in nuove pandemie, che sembrano voler giocare con la nostra presunzione di poterle controllare.





Molti incominciano a chiedersi quando tutto questo finirà.


Ma quali lezioni antiche l’uomo ha dimenticato?


Il medico non può sperare di curare un paziente solo attraverso le sue conoscenze mediche. L’unico modo per poterlo fare, è diventando una guida spirituale e insegnare ai pazienti un modo diverso di vivere. Egli dovrebbe sforzarsi ad aiutare chi è malato e, soprattutto, chi è ancora sano a essere sereno e senza ansia.


Moshè Ben Maimon detto Maimonide (1138-1204)


Nove secoli fa il pensatore forniva un’idea di vita religiosa fondata sul connubio fra tradizione, filosofia e relazioni umane.


Oggi la scienza sta facendo un ‘buon’ lavoro nel cercare di allungare le nostre vite e lo fa nel migliore dei modi! Ma, c’è un ma, limitandosi nel campo della ricerca ad esplorare solo il mondo fisico, non riesce a trovare il senso della vita (riproducibile ma impossibile crearla dal nulla) e il senso della morte (poco attinente ad un sistema economico-finanziario imperante; la morte rimane argomento piuttosto marginale). La scienza ha perduto la visione d’insieme del proprio oggetto di ricerca.


Un tempo, quando l’uomo aveva appena acquisito il pathos per la ricerca delle realtà che lo circondava, scienza, filosofia e spiritualità erano interconnesse nella mente dei ‘curiosi’ della natura.


Con il tempo, questi aspetti motivazionali sono stati filtrati da menti eccelse, per arrivare ad avere un’unica, parziale ma certa ‘verità’ scevra da elementi ‘spuri’.


Cosa è rimasto in questo modo?



Come un quadro cubista di Picasso, lo scienziato postosi davanti al suo oggetto d’indagine lo sta esplorando da molteplici punti di vista ma non nella sua totalità.

La scienza ormai è purificata anche dall’ultimo elemento ‘spurio’: la coscienza (avrei da portare ad esempio alcuni eventi personali, ma mi astengo da argomenti biografici). Molti scienziati e medici ancora resistono ad espellere questa componente (la coscienza), ma la mentalità imperante sta imponendo una visione esente da quest’ultimo elemento: una scienza completamente ‘pura’.





Les-Demoiselles-d'Avignon (particolare) Picasso



Siamo molto lontani dalla concezione medica di Moshè Maimonide:


Non permettere che la sete di guadagno, l’ambizione di essere noto e ammirato, ostacolino la mia professione, poiché questi sono i nemici della verità e dell’amore per l’umanità e potrebbero sviarmi dal grande compito di dedicarmi al benessere delle Tue creature. Conserva al mio corpo e alla mia anima la forza necessaria per essere sempre pronto ad aiutare serenamente e ad assistere sia i ricchi che i poveri, i buoni come i cattivi, i nemici come gli amici.


La spiritualità, attualmente è un termine obbrobrioso per la scienza, inutile e dannoso per l’umanità (così ci vogliono fare intendere). Eppure, non molto tempo fa, Einstein si espresse dicendo che:

L’uomo che considera la propria vita e quella dei suoi simili senza senso non è soltanto sfortunato ma è quasi squalificato per vivere’. e ancora ‘Dovremmo stare attenti a non fare dell’intelletto il nostro Dio; esso ha, certamente, muscoli potenti, ma nessuna personalità’.


Sembrano passati millenni da queste frasi. SPIRITUALITA’ per la scienza è ormai un termine vuoto, un nonsense rispetto a ciò che non può vedere con i propri occhi né toccare con le proprie mani; spiritualità è adatta a quei pochi, ancora e purtroppo, 'creduloni'. Eppure, il senso della vita e il senso della morte sono all’interno dell’uomo, il volerli nascondere o eliminarli dall’uomo è quanto mai inutile e dannoso.

Il corpo sociale è come il corpo umano, se c’è qualcosa che può danneggiarlo si attiveranno gli anticorpi, questi saranno sempre più numerosi e attivi nel tentativo di Salvare l'umanità, combattendo e vincendo contro il danneggiatore!


L’unico punto di vista, al quale tutti ci dobbiamo piegare secondo la visione scientifica attuale, è soprattutto un peccato contro lo spirito. Con tanto orgoglio i valletti della scienza (il nuovo Dio) stanno imponendo una visione in cui il corpo umano è soltanto una macchina (da riparare se possibile ma non sempre), facendoci dimenticare il vero senso del nostro essere; ciò non farà che accrescere chi vorrà liberarsi da questa unilaterale visione.


Il peccato contro lo spirito è l’unico non perdonabile (secondo i vangeli). Perché sappiamo che:


Lo Spirito è eterno.


Lo Spirito è Divino.


Lo Spirito è universale anche se nascosto ai più.


La serie di eventi avversi che si stanno sovrapponendo (forse messaggeri spirituali?) sta aiutando molti a scoprire la loro ‘Vera Natura' e il senso della vita e della morte. Conosco diverse persone che sono state colpite da malattie incurabili, per poi sentire dire dai medici (che comunque li hanno aiutati con delle cure moderne) che quell’individuo può considerarsi ‘un miracolo vivente’.


Il miracolo vero è stato però, per questi individui, quello di avere il coraggio di affrontare la malattia terminale non solo rivolgendosi alla scienza ma ritrovando ‘Armonia’, scoprendo il senso della vita. Sono quegli esseri, che nonostante lo strombazzare di verità e metodi scientifici, hanno scoperto da soli la 'Verità' unica e certa: il nostro corpo va curato e migliorato ma senza la cura e il rispetto del proprio spirito tutto verrà perduto.


Questo è il punto cruciale da cui dovrà ripartire la scienza e la medicina del domani:


ritrovare la sacralità dell’essere umano.

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