Papà Francesco alla grotta di San Paolo a Malta
Papa Francesco ha visitato Malta dal 2 al 3 aprile, pellegrino sulle orme di San Paolo che fu ‘accolto dopo il naufragio’. Un viaggio organizzato all’insegna dell’ospitalità e dell’accoglienza. Il motto della visita è stato infatti “Ci trattarono con rara umanità”, La frase di San Paolo che descrive e loda, nel versetto degli Atti degli Apostoli, il modo con cui venne trattato insieme ai compagni naufragati sull’isola nell’anno 60, durante il viaggio che li stava portando a Roma. Il viaggio di San Paolo era improntato su un duplice valore 1. la predicazione e l’evangelizzazione 2. la cura degli ammalati e l’accoglienza delle persone sofferenti e bisognose.
Trattasi della quarta visita di un papa negli ultimi trent’anni. Prima di lui, Giovanni Paolo II nel 1990 e nel 2001 e Papa Benedetto XVI il 17 e 18 aprile del 2010. Certo di gran significato l’approdo su questa isola da parte degli ultimi pontefici.
Ma come mai quest’interesse per questo particolare territorio? Malta, storico luogo di incontro fra aree eterogenee, posta com’è al centro delle linee che congiungono idealmente Europa, Africa e Medioriente, è anche uno dei paesi rotta di migrazioni.
Il Pontefice ha parlato di pace e dialogo, della fine della guerra in Ucraina e dell’accoglienza ai migranti che sbarcano disperatamente sulle coste del mar Mediterraneo. Nell'intervista a Don Marc André Camilleri realizzata dal giornalista Roberto Montoya (Rainews) https://www.rainews.it/articoli/2022/04/francesco-visita-malta-pellegrino-sulle-orme-di-san-paolo-accolto-dopo-il-naufragio-8badaa7b-cc2f-4cf5-8072-5e748a4dfc79.html si sono evidenziati i punti cruciali dei problemi da affrontare, che sono quelli di Malta ma che poi sono di tutto il mondo occidentale. A Malta, nonostante sia considerata una delle “culle” della cristianità d’Europa, e potendo contare su ben 365 luoghi di culto cattolici distribuiti in tutto il territorio, solo il 34% partecipa attualmente alla messa domenicale, un calo di presenze forse dovuto alla chiusura delle Chiese durante l’emergenza sanitaria. Come anche il problema della corruzione che sta avvelenando la società maltese:
Non è un problema esclusivo di Malta, ormai è dilagato in tutto il mondo, ma vediamo che la gente ha perso la testa per i soldi portando la società al limite del degrado e buttandosi dietro le spalle i principi forti della nostra cultura e della nostra società, quali il valore dell’onesta, della correttezza e la difesa del bene comune.
La visita di Papa Francesco è stata quindi l’occasione per rinnovare lo spirito di accoglienza, la generosità e la cura verso l’altro, quella “rara umanità” rivolta a chi approda da secoli in quest’isola bussando alla porta dell’Europa. Perché come indicato da San Paolo nella sua lettera ai Galati di particolare rilievo sul superamento delle discriminazioni religiose, sociali e sessuali:
"Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù." Galati 3,28
Riguardo al giusto modo di usare la libertà come cristiani in relazione al precetto dell'amore e all'invito a camminare seguendo lo Spirito:
"Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Contro queste cose non c'è Legge" Galati 522-23
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